Topo di Fogna: il Rattus Norvegicus<span class="rating-result after_title mr-filter rating-result-77">	<span class="mr-star-rating">			    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    </span><span class="star-result">	5/5</span>			<span class="count">				(5)			</span>			</span>

Topo di Fogna: il Rattus Norvegicus

MORFOLOGIA
METABOLISMO
RIPRODUZIONE
COMPORTAMENTO SOCIALE
PREFERENZE ALIMENTARI
RICONOSCERE I SEGNALI DELLA PRESENZA DEL RATTO

Immagine di un Rattus norvegicus
Tipi di topo in foto: topo norvegese

Indice:

Rattus norvegicus, il ratto norvegese

(ratto delle chiaviche, surmolotto, ratto grigio, pantegana wikipedia)

Scheda etologica:

Abilissimo nuotatore, antico abitante delle steppe asiatiche, le sue invasioni ricordano l’arrivo dei mongoli ,la sua mole e la sua aggressività nel difendersi mette paura alle volte anche ai gatti e ai piccoli cani, quando se lo ritrovano davanti all’improvviso. Ha una sfilza di nomi popolari (non tutti riportabili) uno più terribile dell’altro, che più che titoli nobiliari indicano chiaramente l’idea creata del suo personaggio, pelo duro, coda corta, insaziabile onnivoro, nostro commensale…per non invitarlo più alle nostre mense è bene imparare a riconoscerlo!

Habitat:

Allo stato selvatico come dicevamo , la specie abita le aree steppiche( niente a che vedere con la Norvegia dove appare solamente nel 1790) da onde lontanamente proviene, insediandosi dopo il tardo Pleistocene in una zona al sud del Mar Caspio, seguendo sembra, in epoca più recente, la costruzione della ferrovia transiberiana ha poi attraversato il Volga e dato origine alla colonizzazione dell’Europa orientale, susseguentemente a partire dal delta del Danubio, è entrato in quella occidentale. In Inghilterra lo incontriamo nel 1731, mentre negli Stati Uniti, il surmolotto appare nel 1740 dando però origine a una vera infestazione solamente negli anni ’60 e ’70 di quel secolo, in coincidenza con la grande immigrazione umana proveniente dalla Gran Bretagna.

Ormai sempre più raramente incontriamo questa specie in ambienti isolati, al contrario del Rattus rattus (ratto nero dei tetti) che è una specie prettamente arboricola, il Rattus norvegicus (ratto grigio delle fogne) è prettamente terrestre, nidifica in lunghe gallerie poco profonde e con molte vie di fuga, costruisce i suoi nidi anche sotto i pavimenti delle case. La pantegana (può anche trattarsi di pantegana gigante, da non confondere con il ratto talpa gigante) “frequenta” abitualmente le discariche ( discarica.roma.it ), le fogne, ogni tipo di scarpata o di fosso, come quelli ferroviari e stradali, in prossimità dell’acqua, anche stagnante, possibilmente incrementata da rifiuti organici, parchi urbani e giardini.

Immagine disegnata di Rattus norvegicus
Immagini di pantegane e foto di topi giganti

Nelle nostre case colonizza quasi esclusivamente le parti inferiori, legnaie, cantine, stalle dove è maggiore la quantità del suo cibo preferito: il mangime degli animali domestici. La penetrazione nelle parti superiori delle case può avvenire però attraverso le tubazioni di scarico. Il Rattus norvegicus , non essendo un buon arrampicatore ha però la capacità di salire in tubi fino a 10 cm di diametro facendo leva su entrambe le pareti con le zampe aperte come uno scalatore di free climbing.

Essendo una specie a carattere terrestre frequenta anche le zone rurali, dove trova un abbondante disponibilità alimentare nei campi dove ancora non si è provveduto al raccolto, distruggendo e contaminando derrate, e comodi rifugi nei fossi e canali di drenaggio tra una coltivazione e l’altra.
Le gallerie scavate dal Ratto grigio si distinguono da quelle delle Arvicole campestri giacché queste ultime asportano lontano la terra di scavo, mentre il surmolotto non ha quest’accorgimento e lascia grandi quantità di terra all’imboccatura della tana.

Morfologia:

  • Lunghezza del corpo: 18 a 27 cm alle volte raggiunge persino i 40 cm, corporatura più robusta esteriormente di quella del rattus rattus
  • Lunghezza della coda: 15-21 cm più corta e spessa di quella del ratto dei tetti, bicolore; sopra scura e più chiara inferiormente, con rada peluria. Lunghezza sempre inferiore alla lunghezza del corpo.
  • Peso corporeo: tra i 200 e i 400 g. , arriva anche ai 700 g.
  • Colore del pelo: pelo apparentemente ispido e ruvido, colore che va dal marroncino grigiastro, alle volte grigio scuro con il ventre più chiaro, possono essere presenti macchie o strisce bianche nella colorazione.
  • Vista: pur avendo la vista debole dovuto alle sue abitudini notturne, i ratti sono in grado di percepire alcune frequenze dell’ultravioletto. Occhi più piccoli rispetto al muso, neri, con due evidenti creste ossee suborbitali parallele. Scarsamente sensibile ai colori ma molto sensibile ai cambiamenti di luminosità. Scarsa percezione di profondità.
  • Denti: Il Rattus norvegicus ha 16 denti, stessa formula dentaria degli altri due roditori infestanti e stesso tipo di incisivi appuntiti a crescita continua.
  • Orecchie: più piccole rispetto a quelle del rattus rattus e provviste di peli molto fini. Udito sensibile agli ultrasuoni, come quelli che emettono i loro piccoli per sollecitare la madre a dar loro la poppata.
  • Olfatto: molto aguzzato, sicuramente è il senso più sviluppato nel Ratto grigio, usato anche per riconoscere i sentieri sicuri che portano al cibo e al nido, attraverso il riconoscimento dei ferormoni presenti nelle loro feci e urine.
  • Tatto: Sono dotati anche di lunghe vibrisse o baffi, molto sensibili. È stato notato che gli individui con le vibrisse intere sono dominanti rispetto agli altri, visto che i roditori e i ratti in particolare,hanno la tendenza a muoversi sempre a diretto contatto con gli oggetti.
  • Feci: Le feci del Ratto delle chiaviche sono più grandi e senza punte rispetto a quelle dei Ratti dei tetti anche se in alcuni casi possono essere anche con una sola punta. Le urine come le feci servono anche per marcare il territorio e i cammini soliti, e sono visibili con la lampada UV. (lampada di Wood) . Defeca tra le 30 e 180 volte al giorno.

Immagine del profilo di Rattus norvegicusImmagine di escrementi di Rattus norvegicusImmagine di impronte di rattus norvegicus

Metabolismo

Molto elevato dovuto alle sue ridotte dimensioni; è anche per questo che deve mangiare molto in rapporto al suo peso, ed avere nella sua dieta sufficienti proteine.

  • frequenza cardiaca:325-780 /min;
  • frequenza respiratoria: 60-220/min;
  • temperatura corporea: tra i 36,5 e i 38°C.

I Ratti come i Topi si termoregolano dilatando le vene della coda e quelle delle orecchie e sudando dalle ghiandole sudoripare poste sotto i cuscinetti plantari.

Durata della vita:

L’elevata riproduttività del Rattus norvegicus, o Surmolotto è controbilanciata da una durata della vita molto corta, in natura la longevità massima riscontrata è difficilmente superiore all’anno(18 mesi), ma in media i valori sono più bassi, uno dei fattori importanti che la condiziona, sembra essere la densità della specie e la conseguente mancanza o abbondanza di cibo.

Riproduzione:

La Pantegana, in presenza di abbondanza di cibo e condizioni climatiche adatte (non troppo freddo),prolunga il suo periodo fertile anche per tutto l’anno. Le femmine della pantegana sono pronte per l’accoppiamento all’eta di 8-12 settimane, la gestazione dura tra i 20 e 24 giorni, al termine della quale danno alla luce da 6-a 9 piccoli ratti glabri in nidi terrei, generalmente ricoperti, da materiale morbido rimediato ovunque ; giornali, polistirolo, tessuti rosicchiati ecc.
Nella femmina del Surmolotto è presente l’estro post partum ossia che sono in grado di accoppiarsi subito dopo aver partorito, nonostante questa possibilità però in condizioni normali è difficile che si verifichino più di cinque parti all’anno. I piccoli ratti avranno bisogno delle cure continue della madre per lo meno durante le prime due settimane di vita.

Comportamento sociale

Come le altre due specie anche il Ratto delle chiaviche (detto anche ratto di fogna) è attivo soprattutto nelle ore notturne, in alcune zone dove sono presenti predatori come le volpi (anche loro notturne) si è riscontrata una maggiore attività diurna , oltretutto come abbiamo spiegato per le altre specie, durante la notte nelle ore più sicure, hanno accesso al cibo i maschi e le femmine dominanti e gravide, mentre i maschi subordinati devono correre più rischi, questi inoltre sono costretti ad allontanarsi dalle aree centrali della colonia  normalmente formate da un maschio dominante e varie femmine.

La gerarchia si stabilisce inizialmente attraverso combattimenti tra maschi dove generalmente vincono quelli con corporatura maggiore , mentre con il passare del tempo la supremazia appare più legata all’età, e quelli più giovani, anche se con corporatura maggiore, alle volte cedono senza neanche combattere.
Gli individui maschi del Rattus norvegicus (topo di fogna) sono quelli inoltre, che percorrono un territorio più vasto alla ricerca di cibo, nell’ordine di alcune migliaia di metri, mentre nelle zone urbane le distanze si fanno minori (65 m in media). Il gruppo nel suo insieme difende il territorio dagli estranei.

Il Ratto delle chiaviche o Surmolotto è un attivo scavatore, realizza gallerie sotterranee estese e con più uscite di fuga, colloca il nido all’interno di queste e sicuramente nell’unico posto dove non è possibile scavare da sopra, egli è tra l’altro un ottimo saltatore capace di compiere salti in alto di un metro o più. Pur non essendo capace di scalare pareti lisce o poco ruvide, è tuttavia in grado, come già accennato all’inizio di quest’articolo, di risalire tubazioni di un massimo di 10 cm.

Il Rattus norvegicus (ratto di fogna) è inoltre un ottimo nuotatore, sembra documentato infatti che sia capace di nuotare per parecchie ore anche in mare aperto. In Nuova Zelanda ha attraversato un braccio di mare aperto lungo 400 m che separava due isole (Russel et al. 2005).
Anche loro come i ratti neri dei tetti comunicano tra loro attraverso una notevole varietà di suoni e ultrasuoni e posture comportamentali.

Preferenze alimentari

Il Ratto delle chiaviche o Pantegana o Topi giganti di fogna è una specie onnivora in grado di adattarsi a tutte le condizioni alimentari, sia allo stato selvatico che in associazione con l’uomo.

rattus norvegicus ratto norvegese
Pantegana di fogna

Allo stato selvatico si nutre delle parti verdi delle piante, dei semi come delle radici, ma si ciba anche di Molluschi, invertebrati, crostacei, anfibi, uova di uccello e soprattutto di altri piccoli roditori quali le Arvicole e topi domestici, pratica anche il cannibalismo nei confronti di individui anziani, malati e addirittura moribondi intossicati dagli stessi rodenticidi.

A contatto con l’uomo la pantegana riesce a trasformare in cibo qualsiasi rifiuto urbano e qualunque tipo di sostanza organica presente per esempio nelle fogne. Adora , e non mi stancherò mai di ripeterlo, il cibo destinato agli allevamenti zootecnici e ai nostri animali da compagnia, per lui completo in tutto e per tutto, dalle vitamine ai sali minerali al sapore, anche se secondo le persone specializzate nell’allevamento dei ratti di estimazione, questo tipo di cibo è sconsigliato in quanto pesante per il loro fegato.

Questa specie di ratti accumula il cibo in eccedenza, quando è facile da trasportare all’interno di in un luogo, anche se in minor quantità rispetto al ratto dei tetti. Da qui l’importanza dell’uso di esche rodenticidi  fisse, dato che la sparizione di quelle mobili non necessariamente significa che sono state mangiate dal soggetto.

Ricordiamo che il Surmolotto o Rattus norvegicus è una specie di topi particolarmente neofobica e quindi difficile da derattizzare, passerà molto tempo prima che si avvicini alle nuove esche e sarà necessaria molta pazienza.  Il numero dei pasti differisce tra maschi e femmine nell’arco delle 24 ore; queste ultime hanno la tendenza a fare pasti più frequenti ma brevi, al contrario dei maschi che rimangono più tempo nei siti di alimentazione.

È inutile sottolineare anche in questa occasione, quali gravi danni possono provocare le colonie di ratti sia all’agricoltura che alla produzione industriale di alimenti, quali e quanti problemi di salute possono provocare all’uomo.

Riconoscere i segnali della presenza del Rattus Norvegicus:

Immagine di traccie untose di Rattus norvegicus
Topo di fogna gigante: esce di notte?
  • Rumori: sono meno rumorosi dei ratti dei tetti, comunque una colonia si sente distintamente dagli squittii e brontolii delle “litigate” anche diurne. In questo caso i rumori provengono per lo più dalle cantine o legnaie. Il norvegicus si individua per i frequenti rumori di rosicchiamento e scavo, è un animale più pesante degli altri, quindi i suoi spostamenti sono più manifesti.
  • Feci: queste sono il segno più evidente della presenza dei Ratti Norvegesi, quelle del ratto delle chiaviche come si può vedere dalla scheda sono più grandi e senza punte, solitamente di colore scuro marcano il cammino usuale dell’animale come le urine.
  • Materiali rosicchiati: nelle strutture dove è presente l’infestazione si incontrano molti tipi di materiali rosicchiati, soprattutto plastica e legno, cartoni di imballaggio, cemento e terra ed anche metalli morbidi. Ricordiamoci che il Surmolotto, come le altre due specie infestanti, ha un disperato bisogno di consumare i suoi incisivi appuntiti, che se non usati a sufficienza possono crescere fino a perforargli il cervello. Per chiudere le tane scavate nel cemento si consiglia l’uso di una mistura di cemento e pezzi di vetro.
  • Altri segnali: Il ripetuto passaggio attraverso i cammini usati dai ratti è a sua volta facilmente identificabile, dentro le case e gli ambienti umani, da tracce di untuosità sui muri, dovute allo strofinamento del pelo, sui bordi delle fessure di entrata ai nidi, sulle tubature che usano per salire, così come accumuli di residui di cibo. In ambiente aperto, invece, si notano piste nell’erba alta della larghezza di 10 cm ripetutamente calpestate, o dove la vegetazione è addirittura completamente assente mentre all’uscita delle tane si vedono chiaramente accumuli di terra di scavo.

Non è l’animale in se che è “malvagio”, ma l’ambiente che frequenta e di conseguenza i suoi parassiti che sono estremamente pericolosi per la salute dell’uomo.

Immagine di escrementi di Rattus norvegicus
Escrementi di un ratto di fogna gigante

Dopo questa, speriamo esauriente, spiegazione sull’etologia del Rattus norvegicus, se vogliamo allontanare i ratti consigliamo caldamente ai nostri lettori che in caso di sospetta infestazione, di optare per interventi di protezione immediata di noi stessi e dei nostri animali domestici; disinfettandoci

frequentemente le mani (anche se usiamo i guanti) quando entriamo in contatto con oggetti e/o ambienti specifici , eliminando qualsiasi cibo possa essere stato contaminato dalle nostre case e contattando al più presto personale qualificato e specializzato che possa indicarvi una corretta derattizzazione mirata e consona all’ambiente e alle persone che ci vivono.

Link utili:

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