Arvicola rossastra, l’arvicola dei nostri boschi, distinguiamola dalle altre<span class="rating-result after_title mr-filter rating-result-157">	<span class="mr-star-rating">			    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star mr-star-full"></i>	    	    <i class="fa fa-star-half-o mr-star-half"></i>	    </span><span class="star-result">	4.5/5</span>			<span class="count">				(2)			</span>			</span>

Arvicola rossastra, l’arvicola dei nostri boschi, distinguiamola dalle altre

Indice:

Myodes glareolus – Arvicola rossastra o Arvicola dei boschi

Immagine di Arvicola rossastra dei boschiL’Arvicola rossastra anche chiamata Arvicola dei boschi si distingue facilmente dalle Arvicole del genere Microtus delle quali già abbiamo scritto, mentre  è facile confonderla con un normale topo.

In Italia difficilmente provoca danni alle coltivazioni, mentre nella penisola Scandinava nei periodi freddi non trovando foglie o semi a sufficienza può arrivare a decorticare la parte basale del fusto causando non pochi problemi alle piantagioni arboree.

Conosciamo comunque le sue caratteristiche, proprio per evitare di affrontare una derattizzazione non target su di una specie che è considerata “vulnerabile”, anche se non protetta, vulnerabilità dovuta alla riduzione e isolamento del suo habitat.

Habitat dell’Arvicola Rossastra:

Diffusa in tutto il continente europeo. In Italia possiamo incontrare l’Arvicola dei boschi in Immagine di un arbusto decorticato da una Arvicolatutte le aree boscose, collinari e montane, anche oltre i 2000 m di quota, della nostra penisola, quasi assente nella pianura padana e nelle zone litoranee, è assente nelle isole maggiori.

Abita in preferenza i  boschi  d’alto fusto ma anche i boschi cedui dove si trova a suo agio tra le ceppaie e il resti di fogliame maturo, sottoboschi freschi e umidi con abbondante lettiera, alle volte abita anche gli spazi aperti ma sempre dove è presente una folta copertura erbacea.

Segnali di riconoscimento della loro presenza:

Non esistono segni specifici per stabilire senza ombra di dubbio la presenza delle Arvicole rossastre, i danni provocati sono molto simili a quelli delle altre Arvicole e sui resti di nocciole attaccate, sono facilmente confondibili con i segni prodotto dal Topo selvatico ( Apodemus sylvaticus).

Morfologia:

  • Lunghezza del corpo: tra gli 8,5 e gli 11 cm
  • Lunghezza della coda: tra i 4 e i 5,5 cm. Coda più lunga delle Arvicole del genere Microtus, la lunghezza più o meno corrisponde ad un terzo del corpo. Quasi sempre la sua punta è ornata da un ciuffetto di peli nerastri o rossicci.
  • Peso corporeo: entro i 18 e i 35 g
  • Colore del pelo: Il colore del mantello è marrone tendente al rosso ( da qui il suo nome; Arvicola rossastra), più grigio chiaro sui fianchi e sul ventre. Quando c’è la muta del pelo, in primavera la sua pelliccia diventa morbida e setosa. Lunghe vibrisse.
  • Vista, forma degli occhi: si distingue dal topo per gli occhi che sono più piccoli, simili a quelli delle Arvicole del genere Microtus, colore nero.
  • Denti : differentemente dalle altre Arvicole, l’Arvicola dei boschi ha i molari a crescita limitata e provvisti di radici, da questi si può volendo, dedurre l’età dell’animale. Totale 16 denti.
  • Orecchie : La forma delle orecchie è invece un particolare che la fa assomigliare al topo, sono più sviluppate e sporgenti di quelle delle altre Arvicole, glabre, hanno un diametro che va dagli 1,1 ai 3 cm.
  • Piedi: Piede posteriore tra gli 1,5 e i 3 cm.
  • Durata della vita: in natura, dovuto alla presenza dei predatori , l’Arvicola dei boschi ha una vita che difficilmente supera l’anno e mezzo, mentre in cattività ci sono stati dei casi di un prolungamento di addirittura 12 anni.

Comportamento e riproduzione:

Soprattutto le femmine della specie Myodes hanno uno spiccato comportamento territoriale, quindi il territorio dei maschi normalmente è più ampio e  si sovrappone a quello di più femmine. Spesso, esse arrivano a uccidere le loro figlie femmine per avere meno concorrenzaImmagine di resti di pigne e nocciole mangiati dal topo selvatico in futuro. Nel riconoscimento e marcamento del territorio hanno molta importanza le tracce lasciate dalle urine.

L’Arvicola rossastra ha come le altre Arvicole, un attività sia diurna che notturna a più fasi (polifasica) alternate con riposo.

Il nido è foderato con muschio, foglie e peli di animali, quasi sempre viene collocato al centro di una complicata rete di gallerie con più uscite,che normalmente partono da sotto un tronco caduto o sotto una pietra, ma nel caso dell’ Arvicola dei boschi può essere anche situato in una ceppaia,o rubato a qualche uccello. Infatti quest’Arvicola è tra le poche che può arrampicarsi su gli arbusti più bassi.

Il periodo riproduttivo va da marzo a settembre-ottobre , sebbene in anni di abbondanza di cibo e clima favorevole possa estendersi a tutto l’anno. Le femmine di arvicola rossastra partoriscono in media 2-3 volte l’anno, hanno l’estro post partum e per poter fecondare subito nuovamente le femmine i maschi alle volte uccidono le figliate. Possono dare alla luce dai 2 agli 8 piccoli di arvicole, e la maturità sessuale viene raggiunta dopo i 31 giorni di vita.

Le pullulazioni in questa specie accadono ogni 3-4 anni, soprattutto in Scandinavia e Nord Europa, questo tipo di fluttuazione demografica non si riscontra in Italia.

Preferenze alimentari:

Specie prevalentemente erbivora, si nutre soprattutto delle parti aeree delle piante e quindi di foglie, sia verdi che morte, si nutre di semi tipo nocciole, semi di Faggi e querce come il Topo silvestre, suo concorrente alimentare.

Amano molto anche i frutti di molte piante arbustive quali le prugne e i mirtilli, cosi come radici e funghi. In caso di necessità , come appunto accade spesso nella penisola Scandinava, mangiano la corteccia delle giovani piante arboree, causando danni all’agricoltura.

A differenza delle altre arvicole, l’Arvicola rossastra mangia anche invertebrati, che nella loro dieta sostituiscono le proteine di origine vegetale nell’ordine del 7-23% del cibo totale consumato.

Per concludere, come dicevamo all’inizio, questa specie è considerata specie “vulnerabile” avendo come parametro una possibile estinzione, perciò è molto importante che pur essendo definita specie “nociva” e quindi non protetta da leggi, siano tentate tutte le strategie possibili per allontanare le arvicole rossastre o, nel caso di derattizzazione chimica, ci raccomandiamo che questa sia effettivamente realizzata da personale qualificato e specializzato.

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